Ciao amici del web,
ieri mi sono ritrovata ad
affrontare un argomento molto delicato con un'amica che decisamente
ha una visione delle cose molto diversa dalla mia, ciò non significa
che sia sbagliata, ma forse, nel mondo di oggi, certi discorsi e
certe affermazioni, vuoi o non vuoi è meglio lasciarli da parte.
Quanti di noi, la mattina
si alzano dal letto e fanno di tutto per realizzarsi? Penso, più o
meno tutti. E' giusto volere di più, sempre di più o è meglio
accontentarsi di quello che si ha e goderselo fino alla fine dei
giorni?
Io personalmente penso
che non sia mai giusto accontentarsi se si crede e si pensa di
meritare di più, ma quel più per raggiungerlo bisogna anche
guadagnarselo.
Ci sono persone che
aspirano ad una carriera rosea e con un buon stipendio, bai passando
lavori umili che ti permettono di vivere in maniera dignitosa, e
aspettano che accada il miracolo, perché allo stato attuale delle
cose, bisogna solo aspettarsi un miracolo, oppure una botta di culo
che gentilmente ti da un amico, conoscente, parente e riesce ad
infilarti dentro un'azienda nella posizione che più desideri.
Una volta, nel nostro
paese si poteva scegliere di aspettare qualche mese, prima di
decidere che lavoro fare, oggi, se non vuoi morire di fame, devi
accontentarti di qualunque cosa.
Ciò non significa che
bisogna poi fermarsi lì e passare tutta una vita a fare un qualcosa
che non ti piace e ti appaga è giusto continuare a cercare, ma dal
basso sempre si deve partire.
Ovviamente non ti tutti i
lavori sono destinati a tutti, ognuno di noi ha le proprie capacità
e le proprie competenze ma, alla fine, il mestiere si impara sul
campo.
Io da piccola sognavo di
diventare una giornalista, una di quelle reporter che vanno in giro
per il mondo, anche in mezzo alla guerra, sognavo di diventare una
cantante … Ma decisamente la mia vita ha preso un'altra piega, ma
non sono triste per questo, anzi, forse sono anche fin troppo
fortunata.
Forse, se non avessi
deciso di interrompere gli studi, oggi sarei una delle tante laureate
senza occupazione o comunque sarei una laureata che per non morire di
fame si “accontenta “ di pulire i gabinetti di un Autogrill.
Invece mi ritrovo con una
buona occupazione e paradossalmente mi piace anche quello che faccio,
ma per arrivare dove sono oggi, ci sono voluti tredici anni di
apprendimento, di impegno, di puntualità e in alcuni casi di umiltà,
perché anche se non sei d'accordo con le linee aziendali, per
mantenerti il posto di lavoro, devi scendere a compromessi, in ogni
caso è sempre così, in tutti i tipi di rapporti e contratti.
Ho iniziato come
tirocinante, prendendo un rimborso spese, per sei mesi e poi ancora
una volta per un anno, lavorando otto ore, quasi gratis, eppure mi
sono fatta il mio bagaglio di esperienza, e di anno in anno dal
rispondere al telefono ho iniziato a gestire reclami e rimborsi, mica
poco, per una persona che non è laureata. Ed oggi vanto di avere un
contratto a tempo determinato, ma ci sono voluti anni!
Per questo sento di non
dovermi lamentare e sento anche di dovermi accontentare, anche se i
miei progetti erano altri. Il fatto che io mi accontenti non
significa che non sia una persona determinata a raggiungere i propri
scopi, semplicemente la mia vita ha preso un'altra piega e maturando
sono cambiati anche gli obiettivi.
Ho un buon lavoro,
dignitoso ( e vi garantisco che molte persone lo denigrano) che mi
permette di mantenermi, pagarmi i viaggi, divertirmi, mangiare senza
che mamma e papà mi aiutino, è da 13 anni che i miei genitori non
mi comprano nulla e nemmeno glielo chiedo, semplicemente perché è
giusto imparare a gestire il proprio denaro e vi garantisco che oggi
c'è chi, alla mia età, ancora non lo sa fare, non gli da il giusto
penso, perché alle spalle hanno situazioni più sicure della mia,
come il possedere dei terreni, come avere un'azienda avviata , come
avere una famiglia alle spalle benestante che può permettersi
qualsiasi cosa.
A me non è andata così,
ma non ne sono triste, anzi. E nonostante si figlia di un operaio
cassaintegrato e di una casalinga ( per scelta) i miei genitori non
mi hanno mai fatto mancare niente, ho un tetto sotto il quale vivere,
sono cresciuta alzandomi dal tavolo più che sazia, non mi sono mai
morta di freddo e ho sempre avuto buone scarpe che mi permettessero
di camminare ovunque.
Certo, non ho un super
attico a Piazza di Spagna, non ho una carriera da manager o da
giornalista, non indosso abiti firmati, ma sono felice lo stesso,
perché a far la felicità sono altre cose.
Questo non significa che
mi accontento, il mio obiettivo, per sentirmi realizzata ce l'ho nel
cuore da quando sono nata e sono la famiglia e i miei libri.
Partiamo dalla cosa che
amo di più : scrivere.
Ho iniziato seriamente a
pensare di pubblicare qualcosa soltanto tre anni fa, ma mai e poi mai
ho pensato di far richiesta ad editori come la Mondadori, La
Feltrinelli … Non perché penso che non potrei mai arrivarci, ma
perché penso che ogni cosa ha il suo percorso … E che, come tutte
le cose, bisogna sempre partire da zero , per arrivare a cento.
Quindi, un po' per
passione ho iniziato a scrivere storie sul web, completamente
gratuite che piacevano non solo alle mie amiche, ma anche alle utenze
dei social network, grandissima soddisfazione questa, ma ovviamente
non ho smesso di cercare e così sono arrivata all'editore che vanta
di essere un editore di piccola/media editoria … Il mio libro ha la
sua storia, che non è semplice, non sarà la Mondadori, ma intanto
vanto il fatto di avere pubblicato un libro e vanto del fatto che sia
sugli scaffali delle librerie. Ciò non significa che io mi fermi
qui, ci voglio provare e chi lo sa … Un giorno potrei veramente
farcela … Ma se non accadesse, sono già felice e serena così.
Ci sono persone, invece,
che spediscono i propri manoscritti ai grandi editori e si lamentano
del fatto che nessuno li considera o ancor peggio a costo di
pubblicare pagano questi grandi editori … E poi finiscono comunque
nel dimenticatoio, per un motivo o un altro.
Come per il lavoro, ci
sono persone che preferiscono rimanere disoccupate fin quando non
trovano il lavoro perfetto e queste persone le ritengo molto
fortunate, perché alle spalle nel 90% dei casi hanno una famiglia
benestante alle spalle.
Ci sono persone che non
possono scegliere e che , a costo di mantenere i propri figli, sono
costrette a pulire gli autogrill pur avendo una laurea in economia.
Ieri parlando con una mia
amica che al momento non lavora e non riesce a trovare il lavoro che
vuole abbiamo affrontato tale discorso, si è un po' arrabbiata con
me perché le ho fatto l'appunto che quando parla di certe cose non è
attenta alle persone che sono dall'altra parte.
Ieri, ad esempio, ero al
Circolo degli Artisti, e mi ha detto che “quel posto” non è
adatto ad una
persona come lei, è un
posto da “friccettoni”, da “comunisti”, da “zecche” e che
lei, ora è una donna matura e non frequenta certi ambienti.
Con questa affermazione,
volendo o non volendo, mi ha praticamente detto che io frequento gli
ambienti sbagliati e non sono una persona matura come lei.
Sono rimasta sbalordita e
con me le persone che erano a farmi compagnia. Ieri c'erano persone
di ogni tipo, dal ragazzino con i capelli viola all'uomo vestito
elegante, ed eravamo tutti lì a divertirci, uniti da una grande
passione : la musica.
Tra noi c'erano avvocati,
segretarie, manager, bidelli, impiegati, padri e madri … Amanti
della musica, questo non significa che quell'ambiente sia lo specchio
di ognuno di noi, non significa che siamo persone poco mature e chi
non è li con noi è superiore.
Allo stesso modo,
parlando del lavoro questa persona mi ha detto : “Meglio morta che
andare a pulire i cessi, e non è un modo di dire, ho le palle per
farlo veramente”.
Sono rimasta scioccata …
Una persona che ragiona così è una persona che, nonostante abbia
alti e bassi del tutto normali e alla portata di ogni giorno, è
sempre stata abituata a ragionare in un certo modo, pretendere e
mirare in alto, senza prima partire da zero.
Questo non è segno di
poca maturità?
Io mi auguro con tutto il
cuore che questa persona consegua ciò che vuole, la sua felicità è
la mia, perché le voglio bene, ma oggi non si può ragionare in
questo modo. Mirare in alto è giusto, ma bisogna anche guadagnarselo
…
Quando le ho fatto un
esempio che ora vi scrivo, mi ha dato proprio la risposta che mi
aspettavo …
Sei una donna manager di
un'azienda nota, tuo marito è un imprenditore ed avete un figlio, ti
dice sfortuna, tuo marito muore e la tua azienda fallisce che fai? Ti
ammazzi oppure ti trovi un lavoro più umile per mantenere tuo
figlio?
La risposta è stata :
mi vendo i terreni.
Mi domando, questa
persona, cosa avrebbe fatto veramente in una situazione simile se non
avesse avuto alle spalle dei terreni o dei genitori che hanno
lavorato duro per tutta una vita per mantenerla.
E' vero, a volte la
famiglia ci da denaro e non affetto e si vive infelici comunque …
Io di rado mi “calo”
nei panni altrui ma non manco di rispetto ad una donna delle pulizie,
ne ad una addetta al call center, ne ha un operatore dei servizi
socialmente utili, non manco di rispetto nemmeno al manager o al
proprietario di un negozio … Per me, ognuno di noi ha la propria
storia, ma sentirmi rispondere “Meglio morta che pulire i cessi”
un po' offende me ed offende tutte quelle persone che la mattina si
alzano presto e tornano tardi a casa per dare un pezzo di pane ai
propri figli e nonostante stanchezza e sogni non realizzati, non si
lamentano mai piazzandoti davanti un bellissimo sorriso, che non è
falso, posso garantirlo, è il sorriso di una persona soddisfatta
della giornata e felice di poter vedere il proprio figlio felice.
Allora cari amici del
web, secondo voi è bello partire da zero, soffrire un po' e
conseguire una vita semplice, felice e serena? Oppure non
accontentarsi e non prendersi dalla vita tutto ciò che si offre
semplicemente perché pensiamo che sia troppo poco per noi?
Forse se fossimo a parti
invertite anche io mi sarei comportata come questa persona, chi lo
sa, non sono nella sua testa, so solo che non mi lascerei morire, che
andrei a pulire le case delle signore, piuttosto che morire di fame e
lasciare questa vita che, nonostante i suoi alti e bassi, ti regala
anche momenti belli come quelli di ieri …
Il potere dei soldi,
spesso da alla testa. E' giusto essere ambiziosi, ma non siamo più
nell'era che sei servito e riverito appena entri in una società, “
la pagnotta te la devi guadagna”.
Un caro saluto amici del
web.
La vostra C. ♥
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