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sabato 9 novembre 2013

MEGLIO ACCONTENTARSI O ESSERE AMBIZIOSI? ABBIAMO IL POTERE DI SCEGLIERE OGGI, TRA QUESTE DUE COSE?

Ciao amici del web,
ieri mi sono ritrovata ad affrontare un argomento molto delicato con un'amica che decisamente ha una visione delle cose molto diversa dalla mia, ciò non significa che sia sbagliata, ma forse, nel mondo di oggi, certi discorsi e certe affermazioni, vuoi o non vuoi è meglio lasciarli da parte.
Quanti di noi, la mattina si alzano dal letto e fanno di tutto per realizzarsi? Penso, più o meno tutti. E' giusto volere di più, sempre di più o è meglio accontentarsi di quello che si ha e goderselo fino alla fine dei giorni?
Io personalmente penso che non sia mai giusto accontentarsi se si crede e si pensa di meritare di più, ma quel più per raggiungerlo bisogna anche guadagnarselo.
Ci sono persone che aspirano ad una carriera rosea e con un buon stipendio, bai passando lavori umili che ti permettono di vivere in maniera dignitosa, e aspettano che accada il miracolo, perché allo stato attuale delle cose, bisogna solo aspettarsi un miracolo, oppure una botta di culo che gentilmente ti da un amico, conoscente, parente e riesce ad infilarti dentro un'azienda nella posizione che più desideri.
Una volta, nel nostro paese si poteva scegliere di aspettare qualche mese, prima di decidere che lavoro fare, oggi, se non vuoi morire di fame, devi accontentarti di qualunque cosa.
Ciò non significa che bisogna poi fermarsi lì e passare tutta una vita a fare un qualcosa che non ti piace e ti appaga è giusto continuare a cercare, ma dal basso sempre si deve partire.
Ovviamente non ti tutti i lavori sono destinati a tutti, ognuno di noi ha le proprie capacità e le proprie competenze ma, alla fine, il mestiere si impara sul campo.
Io da piccola sognavo di diventare una giornalista, una di quelle reporter che vanno in giro per il mondo, anche in mezzo alla guerra, sognavo di diventare una cantante … Ma decisamente la mia vita ha preso un'altra piega, ma non sono triste per questo, anzi, forse sono anche fin troppo fortunata.
Forse, se non avessi deciso di interrompere gli studi, oggi sarei una delle tante laureate senza occupazione o comunque sarei una laureata che per non morire di fame si “accontenta “ di pulire i gabinetti di un Autogrill.
Invece mi ritrovo con una buona occupazione e paradossalmente mi piace anche quello che faccio, ma per arrivare dove sono oggi, ci sono voluti tredici anni di apprendimento, di impegno, di puntualità e in alcuni casi di umiltà, perché anche se non sei d'accordo con le linee aziendali, per mantenerti il posto di lavoro, devi scendere a compromessi, in ogni caso è sempre così, in tutti i tipi di rapporti e contratti.
Ho iniziato come tirocinante, prendendo un rimborso spese, per sei mesi e poi ancora una volta per un anno, lavorando otto ore, quasi gratis, eppure mi sono fatta il mio bagaglio di esperienza, e di anno in anno dal rispondere al telefono ho iniziato a gestire reclami e rimborsi, mica poco, per una persona che non è laureata. Ed oggi vanto di avere un contratto a tempo determinato, ma ci sono voluti anni!
Per questo sento di non dovermi lamentare e sento anche di dovermi accontentare, anche se i miei progetti erano altri. Il fatto che io mi accontenti non significa che non sia una persona determinata a raggiungere i propri scopi, semplicemente la mia vita ha preso un'altra piega e maturando sono cambiati anche gli obiettivi.
Ho un buon lavoro, dignitoso ( e vi garantisco che molte persone lo denigrano) che mi permette di mantenermi, pagarmi i viaggi, divertirmi, mangiare senza che mamma e papà mi aiutino, è da 13 anni che i miei genitori non mi comprano nulla e nemmeno glielo chiedo, semplicemente perché è giusto imparare a gestire il proprio denaro e vi garantisco che oggi c'è chi, alla mia età, ancora non lo sa fare, non gli da il giusto penso, perché alle spalle hanno situazioni più sicure della mia, come il possedere dei terreni, come avere un'azienda avviata , come avere una famiglia alle spalle benestante che può permettersi qualsiasi cosa.
A me non è andata così, ma non ne sono triste, anzi. E nonostante si figlia di un operaio cassaintegrato e di una casalinga ( per scelta) i miei genitori non mi hanno mai fatto mancare niente, ho un tetto sotto il quale vivere, sono cresciuta alzandomi dal tavolo più che sazia, non mi sono mai morta di freddo e ho sempre avuto buone scarpe che mi permettessero di camminare ovunque.
Certo, non ho un super attico a Piazza di Spagna, non ho una carriera da manager o da giornalista, non indosso abiti firmati, ma sono felice lo stesso, perché a far la felicità sono altre cose.
Questo non significa che mi accontento, il mio obiettivo, per sentirmi realizzata ce l'ho nel cuore da quando sono nata e sono la famiglia e i miei libri.
Partiamo dalla cosa che amo di più : scrivere.
Ho iniziato seriamente a pensare di pubblicare qualcosa soltanto tre anni fa, ma mai e poi mai ho pensato di far richiesta ad editori come la Mondadori, La Feltrinelli … Non perché penso che non potrei mai arrivarci, ma perché penso che ogni cosa ha il suo percorso … E che, come tutte le cose, bisogna sempre partire da zero , per arrivare a cento.
Quindi, un po' per passione ho iniziato a scrivere storie sul web, completamente gratuite che piacevano non solo alle mie amiche, ma anche alle utenze dei social network, grandissima soddisfazione questa, ma ovviamente non ho smesso di cercare e così sono arrivata all'editore che vanta di essere un editore di piccola/media editoria … Il mio libro ha la sua storia, che non è semplice, non sarà la Mondadori, ma intanto vanto il fatto di avere pubblicato un libro e vanto del fatto che sia sugli scaffali delle librerie. Ciò non significa che io mi fermi qui, ci voglio provare e chi lo sa … Un giorno potrei veramente farcela … Ma se non accadesse, sono già felice e serena così.
Ci sono persone, invece, che spediscono i propri manoscritti ai grandi editori e si lamentano del fatto che nessuno li considera o ancor peggio a costo di pubblicare pagano questi grandi editori … E poi finiscono comunque nel dimenticatoio, per un motivo o un altro.
Come per il lavoro, ci sono persone che preferiscono rimanere disoccupate fin quando non trovano il lavoro perfetto e queste persone le ritengo molto fortunate, perché alle spalle nel 90% dei casi hanno una famiglia benestante alle spalle.
Ci sono persone che non possono scegliere e che , a costo di mantenere i propri figli, sono costrette a pulire gli autogrill pur avendo una laurea in economia.
Ieri parlando con una mia amica che al momento non lavora e non riesce a trovare il lavoro che vuole abbiamo affrontato tale discorso, si è un po' arrabbiata con me perché le ho fatto l'appunto che quando parla di certe cose non è attenta alle persone che sono dall'altra parte.
Ieri, ad esempio, ero al Circolo degli Artisti, e mi ha detto che “quel posto” non è adatto ad una
persona come lei, è un posto da “friccettoni”, da “comunisti”, da “zecche” e che lei, ora è una donna matura e non frequenta certi ambienti.
Con questa affermazione, volendo o non volendo, mi ha praticamente detto che io frequento gli ambienti sbagliati e non sono una persona matura come lei.
Sono rimasta sbalordita e con me le persone che erano a farmi compagnia. Ieri c'erano persone di ogni tipo, dal ragazzino con i capelli viola all'uomo vestito elegante, ed eravamo tutti lì a divertirci, uniti da una grande passione : la musica.
Tra noi c'erano avvocati, segretarie, manager, bidelli, impiegati, padri e madri … Amanti della musica, questo non significa che quell'ambiente sia lo specchio di ognuno di noi, non significa che siamo persone poco mature e chi non è li con noi è superiore.
Allo stesso modo, parlando del lavoro questa persona mi ha detto : “Meglio morta che andare a pulire i cessi, e non è un modo di dire, ho le palle per farlo veramente”.
Sono rimasta scioccata … Una persona che ragiona così è una persona che, nonostante abbia alti e bassi del tutto normali e alla portata di ogni giorno, è sempre stata abituata a ragionare in un certo modo, pretendere e mirare in alto, senza prima partire da zero.
Questo non è segno di poca maturità?
Io mi auguro con tutto il cuore che questa persona consegua ciò che vuole, la sua felicità è la mia, perché le voglio bene, ma oggi non si può ragionare in questo modo. Mirare in alto è giusto, ma bisogna anche guadagnarselo …
Quando le ho fatto un esempio che ora vi scrivo, mi ha dato proprio la risposta che mi aspettavo …
Sei una donna manager di un'azienda nota, tuo marito è un imprenditore ed avete un figlio, ti dice sfortuna, tuo marito muore e la tua azienda fallisce che fai? Ti ammazzi oppure ti trovi un lavoro più umile per mantenere tuo figlio?
La risposta è stata : mi vendo i terreni.
Mi domando, questa persona, cosa avrebbe fatto veramente in una situazione simile se non avesse avuto alle spalle dei terreni o dei genitori che hanno lavorato duro per tutta una vita per mantenerla.
E' vero, a volte la famiglia ci da denaro e non affetto e si vive infelici comunque …
Io di rado mi “calo” nei panni altrui ma non manco di rispetto ad una donna delle pulizie, ne ad una addetta al call center, ne ha un operatore dei servizi socialmente utili, non manco di rispetto nemmeno al manager o al proprietario di un negozio … Per me, ognuno di noi ha la propria storia, ma sentirmi rispondere “Meglio morta che pulire i cessi” un po' offende me ed offende tutte quelle persone che la mattina si alzano presto e tornano tardi a casa per dare un pezzo di pane ai propri figli e nonostante stanchezza e sogni non realizzati, non si lamentano mai piazzandoti davanti un bellissimo sorriso, che non è falso, posso garantirlo, è il sorriso di una persona soddisfatta della giornata e felice di poter vedere il proprio figlio felice.
Allora cari amici del web, secondo voi è bello partire da zero, soffrire un po' e conseguire una vita semplice, felice e serena? Oppure non accontentarsi e non prendersi dalla vita tutto ciò che si offre semplicemente perché pensiamo che sia troppo poco per noi?
Forse se fossimo a parti invertite anche io mi sarei comportata come questa persona, chi lo sa, non sono nella sua testa, so solo che non mi lascerei morire, che andrei a pulire le case delle signore, piuttosto che morire di fame e lasciare questa vita che, nonostante i suoi alti e bassi, ti regala anche momenti belli come quelli di ieri …
Il potere dei soldi, spesso da alla testa. E' giusto essere ambiziosi, ma non siamo più nell'era che sei servito e riverito appena entri in una società, “ la pagnotta te la devi guadagna”.
Un caro saluto amici del web.
La vostra C. ♥

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